Autore: Dott. Raffaele Lopreiato Sessuologo Vibo Valentia
Si può avere prurito vulvare in tutte le patologie sistemiche che comportano prurito. Ricordiamo: allergie alimentari o da farmaci, immunopatologie, insufficienza renale cronica, epatopatie, endocrinopatie, emopatie, infezioni, alcolismo, neuropsicopatie, uso e abuso di farmaci.
Si può avere prurito vulvare in molte patologie localizzate all’area genitale. Ricordiamo: allergie da contatto, vulviti e vulvovaginiti batteriche, micotiche, virali, infestazioni, lichen, psoriasi, lichen sclerosus, involuzione senile dell’area genitale, neoplasie, ed altro.
Ma voglio mostrarvi l’altra faccia del prurito vulvare, un prurito insidioso dove nessuna causa organica è dimostrabile.
• Galeno definisce il prurito: “ Dolorifica voluptas “
Nel Nuovo Dizionario della Lingua Italiana (Tommaseo e Bellini, 1871) si parla del prurito come “ cosa mista di diletto e consumamento “ e poi: “ … con quel prurito ci inducono, grattandoci noi, molestia e piacere insiemamente. “
o Prurito significa voglia, desiderio, capriccio, libidine. ( Tommaseo e Bellini ).
o «Ti cacciu u mangiasuni» (dialetto calabrese) = Soddisferò le tue voglie.
o Un’aggressività repressa è presente nel modo di dire: Mi prudono le mani.
o L’imbarazzo, cioè la situazione conflittuale, è rappresentato dal grattarsi la testa.
o Con «certi pruriti» si intendono taluni capricci sessuali.
o «C’è qualcosa che mi rode…» = «Mi mangia…»
Il prurito vulvare è descritto dalla donna come una sensazione che sta fra il piacevole e il doloroso (dolorifica voluptas) e che spinge a grattarsi. L’esperienza dimostra che il prurito piacevole è solo quantitativamente diverso dal doloroso, cioè uno stimolo lieve fornisce piacere, uno stimolo forte provoca dolore.
Consideriamo il prurito vulvare considerando tre fascie di età della donna:
L’età dell’adolescenza e della prima giovinezza
L’età della piena maturità sessuale
L’età della menopausa e della post-menopausa
Nelle giovani donne il prurito risulta spesso associato ad onanismo e può complicarsi poi con una dermatosi. Quando le ragazze accettano, per motivi morali o religiosi (adesso non più!), l’astinenza sessuale, spesso ciò comprende non solo il rapporto sessuale ma anche il soddisfacimento masturbatorio. Il piacere che il grattarsi procura ha per molte di queste ragazze un significato sostitutivo della masturbazione. Se la ragazza ha dovuto reprimere la masturbazione può darsi che ricorra ad un mezzo di compensazione, quello di grattarsi, essendo lecito farlo se c’è prurito.
Lo stesso meccanismo è ipotizzato per spiegare il prurito vulvare del viaggio di nozze: qui al fattore emozionale si aggiunge evidentemente quello fisico, dal momento che repentinamente e intensamente, come mai prima, la giovane è chiamata a consumare rapporti sessuali multipli e ravvicinati.
E’ lecito pensare che una donna, giovane e fragile, possa mettere in atto dei meccanismi di difesa (leucorrea, cistite, prurito, ecc..) per proteggersi da attacchi ritenuti eccessivi o maldestri, a volte persino brutali.
Anche nella piena maturità sessuale il prurito vulvare si associa a cistalgie algie pelviche, pollachiuria, ed altri sintomi riconducibili a stati di irritazione cronica genitale. Anche nella parametrite cronica, altrimenti detta sindrome da congestione pelvica, questi casi concomitano fattori organici e fattori emozionali, con predominanza ora degli uni e ora degli altri; spesso è palese un’alterazione del rapporto di coppia, matrimoniale o no, per cui la donna cerca di sottrarsi, adducendo motivi organici, alle richieste sessuali di un partner non desiderato, o non più desiderato.
Lo stato congestizio ingravescente degli organi genitali interni può essere causato da un’eccitazione sessuale cronicamente incompleta o insoddisfatta. Difatti esiste nel maggior numero dei casi di donne con parametrite cronica una storia con un’alta frequenza di contatti sessuali con coitus interruptus.
Quando la donna è soggetta a stimoli sessuali inadeguati, si induce una accentuata stimolazione ipotalamo-ovarica con iperemia persistente dell’apparato genitale e consolidamento del quadro congestizio.
Una congestione cronica del circolo venoso perineale può influenzare il trofismo vulvare e procurare prurito incoercibile. Il prurito vulvare costituisce talvolta una sofferenza insopportabile che turba profondamente l’equilibrio nervoso della donna.
Spesso nelle giovani donne che hanno prurito vulvare sono presenti segni di psiconevrosi, di tensioni emotive croniche, preoccupazioni, shocks psichici, ecc…
Nelle donne mature il meccanismo psicodinamico può essere diverso. A volte il prurito vulvare può dipendere da preoccupazioni, idee ossessive, autopunizione per tendenze aggressive, frustrazioni vitali, e spesso risulta associato a frigidità.
Analogamente all’insoddisfazione sessuale, anche l’ipereccitabilità sessuale propria di alcune donne può provocare prurito. Queste non si accontentano di un’attività sessuale che generalmente potrebbe ritenersi nella norma, e sono sempre alla ricerca di nuove occasioni e/o di nuovi partner per poter godere del sesso. Quando non le trovano può scatenarsi un prurito irrefrenabile e il grattamento successivo può avere significato sostitutivo della masturbazione.
Lo stesso meccanismo può invocarsi per le donne fedifraghe, per le quali il tradimento può generare importanti sensi di colpa che somatizzano come prurito vulvare.
Andando avanti con l’età, bisogna accennare al prurito delle vedove, anche se le vedove possono essere donne giovani.
La causa del prurito in menopausa può essere addebitata a un desiderio sessuale represso o al fatto che la donna si vergogna per la perdita della capacità riproduttiva. Alla stessa spiegazione si può far riferimento per l’irritazione vescicale e la pollachiuria che frequentemente accompagnano il prurito vulvare. La pollachiuria, scambiata spesso dalla donna con una relativa incontinenza urinaria o con una cistite, si manifesta sia nella pubertà che nella menopausa. Prurito e pollachiuria, in donne asteniche e distoniche, sono considerati sintomi di eccitazione emotiva e sessuale. Specie quando il prurito vulvare in menopausa si accompagna a vampate, cardiopalmo e sudorazione, assomiglia ai sintomi di una eccitazione sessuale.
Il prurito vulvare può avere un andamento altalenante, e poiché raramente è in rapporto con uno stato psicopatico permanente, con il passare del tempo può andare incontro a miglioramenti anche nelle forme più ostinate.
Comunque, il desiderio di grattarsi anche quando sembra doloroso dà sollievo e piacere. Un antico filosofo alla domanda su quale fosse per lui il colmo della felicità umana rispose: «Grattarsi la parte che fa prurito» e, se questa parte è la vulva, la felicità sarà maggiore. Infatti, se ricordiamo che la pelle è nella sua interezza una zona erogena, comprendiamo meglio il significato erotico che lo strofinare la cute dei genitali può assumere per la donna.
E’ difficile che la donna ci parli del prurito, e, se lo fa, tende a collegarlo ostinatamente a un problema organico.
Il prurito vulvare, in qualsiasi età della vita ed anche in assenza di lesioni cutanee o di altre malattie, sottende sempre una problematica che bisogna cercare di capire.
E’ compito del ginecologo, o del sessuologo, o del medico di famiglia, disporsi a un ascolto empatico della paziente donna, per cogliere il significato di un sintomo che non appare di primo acchito, ma bisogna ricercare. La lavandina può essere utile, ma non basta.
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