Autore: Dott. Raffaele Lopreiato Sessuologo Vibo Valentia
La più importante tra le insufficienze sessuali femminili è quella comunemente detta frigidità; termine poco scientifico e molto discusso, anche dallo stesso Masters, che propose il termine di anorgasmia: ciò non ha fatto altro che complicare la cosa, almeno sul piano diagnostico, giacché l’essenza del disturbo può situarsi ad un livello diverso di quello dell’orgasmo.
La distinzione non è soltanto semantica, perché, volendo fare delle statistiche, se ci limitiamo alle donne che sono impossibilitate ad avere l’orgasmo, abbiamo una media stimata intorno al 10% delle donne, se, invece, parliamo di frigidità ed intendiamo con questo una diminuzione nella donna dell’eroticità soggettiva, allora la media raggiunge anche il 50%. Noi optiamo per questa seconda ipotesi.
L’eziologia di questa deficienza è stata studiata sotto vari aspetti. Un primo aspetto è quello che si riferisce alla possibilità di una predisposizione costituzionale, verosimilmente su base neuro-ormonale. Secondo questa ipotesi, in verità un po’ decaduta, anche la costituzione somatica potrebbe avere una certa influenza sulla risposta erotica.
Per esempio, una distanza che oltrepassa i 2 cm tra il clitoride e il meato urinario avrebbe un’influenza negativa sull’orgasmo; così anche la disposizione dei peli pubici, le dimensioni delle mammelle, ed altro, potrebbero influenzare la risposta erotica ora in senso negativo, ora positivo. E sempre nell’ambito di questa supposta attitudine costituzionalistica potrebbero avere importanza anche differenza etniche o razziali, nel senso che le donne di un certo punto della terra, sarebbero più calde, cioè reagirebbero più costantemente e più intensamente alle stimolazioni sessuali rispetto ad altre più lontane.
Un secondo aspetto che dobbiamo considerare nell’eziologia della frigidità, è che questa possa essere legata a un fatto patologico. La patologia organica più frequentemente chiamata in causa è il diabete, ma non dimentichiamo gravi patologie tiroidee, ipogonadismi, il morbo di Addison o di Cushing; affezioni neurologiche, come la sclerosi a placche, traumi cranici; anche l’epilessia può produrre, alla lunga, anafrodisia nella donna, come nell’uomo.
Stati di carenze alimentari, come quelli sofferti nei periodi bellici, affaticamenti dovuti a surmenage, debilitazione dopo malattie acute infettive, astenie in corso di patologie varie, possono determinare o aggravare condizioni di anafrodisia.
Non si possono escludere cause iatrogene: l’uso e l’abuso di neurolettici, tranquillanti, sonniferi, l’uso prolungato di farmaci ipotensivi, addirittura anche la pillola anticoncezionale può in alcuni casi indurre una diminuzione della libido; e naturalmente, tutti gli stati di tossicomania, con in testa la cocainomania, l’alcool, il tabacco, e le dipendenze di qualsiasi tipo, se all’inizio sembrano giovare alla causa del sesso, presto invece indurranno anafrodisia e disinteresse per ogni forma di attività sessuale.
L’emotività gioca un ruolo molto importante nella risposta sessuale; qui dobbiamo considerare l’eventuale presenza di paure di qualsiasi tipo, giustificate o no, ansietà, di una cattiva disposizione psicoaffettiva nei confronti del partner, o di un dato partner, la mancanza di situazioni favorevoli allo svolgimento della reazione sessuale. A volte, non solo un investimento emozionale debole può bloccare o perturbare la disponibilità erotica, ma, paradossalmente, anche un investimento eccessivo, come quando, ad esempio, si sente un bisogno troppo forte di riuscire, di essere normali a tutti i costi, e quindi subentra un autocontrollo che non giova mai alla causa sessuale.
Un contesto emotivo sfavorevole per la sessualità può comprendere anche un’educazione troppo repressiva, un’intolleranza per l’ambiente o da parte dell’ambiente, la presenza o meno di fattori competitivi o di gelosie, un temperamento reticente ad accettare il piacere: percepirlo sempre come troppo intenso, esagerato, smodato, e quindi associarlo a idee e fantasmi che sono vissuti come molto provocanti e da respingere, ecc..
Possiamo essere in presenza di situazioni conflittuali, superficiali o profonde:
quelle superficiali si superano con facilità e sono associate di solito a sentimenti di aggressività o di ostilità nei confronti del partner, oppure, più facilmente nascondono una certa insicurezza interiore.
Quando siamo difronte a situazioni conflittuali profonde, possiamo riscontrare invece una violenta e ingiustificata aggressività, intensi bisogni egoistici e narcisistici, un disgusto difronte al piacere, paure irragionevoli, senso di distruzione. E’ certo che nelle donne nevrotiche isteriche o fobiche si osservano maggiormente dei disturbi sessuali con la presenza a volte di un vero e proprio rifiuto della femminilità.
A parte le possibili cause, spesso ci si trova difronte a risposte erotiche inadeguate., o forse sarebbe meglio dire, a un’incapacità ad esprimere risposte erotiche adeguate. Si tratta più comunemente di persone che mancano di inventività, di rinnovamento della vita sessuale, e che vanno incontro inevitabilmente col tempo a un inaridimento progressivo degli stimoli, sia quelli più propriamente sensoriali sia quelli immaginativi.
E’ facile nella società di oggi, a causa dell’invasione massiva e commerciale della stimolazione erotica, riscontrare in molte persone un impoverimento della capacità immaginativa, causa poi di risposte insufficienti.
La deficienza della capacità erotica e di risposte erotiche adeguate potrebbero comprendere anche le difficoltà ad adattarsi a un partner, o la mancanza di duttilità e di capacità di cambiamento, soprattutto per quanto riguarda la qualità della risposta erotica, oppure la necessità di disporre di un massimo di condizioni favorevoli perché la risposta sia adeguata.
Altre condizioni di insufficienza sessuale femminile potrebbero associarsi a perturbazioni del cosiddetto schema corporeo funzionale. Prendiamo, ad esempio, la frigidità post-partum: la donna che è passata per delle modificazioni importanti del suo schema corporeo durante la gravidanza ed il parto, non è più capace di ritrovare il proprio circuito abituale di reazione. E’ facile riscontrare perturbazioni erotiche di questo tipo anche per un semplice aumento o diminuzione del peso corporeo, o per modificazioni dovute all’invecchiamento, o semplicemente per un cambio di abitudini, attività lavorativa, residenza.
Paradossalmente, molte volte è lo stesso soddisfacimento sessuale ad indurre poi delle risposte erotiche inadeguate, come quando siamo in presenza di orgasmi che producono ansia o altre situazioni spiacevoli, e quindi non sono seguiti da uno stato di distensione, di benessere. Così succede delle volte quando per raggiungere il soddisfacimento sessuale c’è bisogno di stimoli eccessivi, o violenti, con tecniche sofisticate e in situazioni paradossali o proibitive.
Un adeguato soddisfacimento sessuale può essere compromesso anche dal timore di una maternità, oppure quando lo si voglia disgiungere coartatamente dai sentimenti e dall’affetto.
Nessun commento:
Posta un commento