Autore: Dott. Raffaele Lopreiato Sessuologo Vibo Valentia
Il vaginismo è un disturbo durante il quale e per il quale non è possibile un rapporto sessuale perché ogni tentativo di penetrazione vaginale suscita una contrazione spastica involontaria dell’ostio vaginale.
Il vaginismo viene definito anche come “Persistente o ricorrente difficoltà della donna a consentire la penetrazione vaginale nonostante il desiderio che ciò avvenga.”
Ricorre nell’ 1% delle donne fertili.
Dal punto di vista funzionale il vaginismo è provocato da una contrazione spastica involontaria dei muscoli del perineo, della vulva e dell’orificio vaginale. Queste contrazioni possono essere dolorose o meno.
Tra le possibili cause organiche del vaginismo possiamo ricordare le erosioni, le lesioni ulcerative, le escoriazioni della regione genitale esterna, gli stati infiammatori della basse vie urinarie, le vulvovaginiti, le neoformazioni locali, ecc.. Una delle cause più frequenti di vaginismo e di dispareunia è la vulvodinia.
Il vaginismo può presentarsi nelle donne vergini, ma anche nelle donne che hanno avuto esperienze sessuali. Vi è anche un vaginismo della menopausa e un vaginismo dell’età senile. Inoltre, il vaginismo può essere selettivo, quando si verifica solamente con un determinato partner.
Anche il vaginismo può avere un valore simbolico, come forma di rifiuto della penetrazione, cioè dell’intromissione di un dato partner, che ben accetto all’apparenza, è in realtà oggetto di un’ostilità profonda e dissimulata. Altre volte il rifiuto non è selettivo, ma totale, come avviene in tante donne che hanno subito violenza, o in donne vergini a vita con fobia del pene e della penetrazione (sindrome del pene-coltello).
Il vaginismo può costituire anche un vero sintomo di conversione isterica e, in questo caso, secondo la psichiatria, esprime non soltanto la tendenza a creare un ostacolo per l’attività sessuale, ma può rappresentare anche un desiderio inconscio deformato: per esempio, il desiderio di impadronirsi del pene e di trattenerlo. Gli spasmi che impediscono la penetrazione del pene potrebbero rappresentare una difesa contro questo desiderio aggressivo.
La dimostrazione che tale desiderio aggressivo inconscio possa esistere è data dai casi per fortuna rari di pene captivus, in cui lo spasmo muscolare insorge intorno al pene dopo la penetrazione, nel pieno dell’attività coitale, configurando una situazione tanto grottesca quanto tragica, perché richiede la risoluzione dello spasmo nel più breve tempo possibile, pena lesioni gravissime sulla verga.
Situazioni di vaginismo sono alla base di molti matrimoni bianchi.
Il vaginismo deve essere distinto dalla ostruzione fisica dell’ostio vaginale, come può aversi per talune malformazioni; ne consegue che la diagnosi di vaginismo presuppone l’osservazione clinica.
Il vaginismo va distinto altresì dalla semplice fobia della penetrazione. Il fatto è che, nella maggior parte dei casi, la preclusione fobica della penetrazione accompagna il vaginismo.
In questi casi occorre trattare prima la preclusione fobica del rapporto sessuale con i metodi psicoterapeuti più adatti al caso, e poi applicare la terapia sessuale, che consiste, sostanzialmente, nella prescrizione di semplici esercizi che mirano a rimuovere la reazione vaginale condizionata.
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