lunedì 14 aprile 2014

Scienza dell’alimentazione e dietetica

“Fa che la medicina sia il tuo cibo…, ed il cibo la tua medicina.” Ippocrate.

E’ proprio vero, un regime alimentare sano ed equilibrato preserva l’organismo da molti malanni. 

E’ di comune dominio il fatto che alcuni cibi non possono essere assunti (o possono essere assunti in maniera limitata) in presenza di certe patologie: vale per tutti l’esempio del diabete, malattia metabolica nella quale l’organismo non riesce a bruciare gli zuccheri; nelle patologie dello stomaco e dell’intestino, le lesioni delle mucose non tollerano l’assunzione di alimenti irritanti, oppure questi vengono malassorbiti con conseguenze nocive per lo stato nutrizionale del soggetto.


Nella relazione tra cibo e salute un posto di rilievo è riservato alle reazioni avverse ad alimenti (allergie e intolleranze alimentari) che possono causare incidenti acuti molto preoccupanti oppure sindromi complesse con malessere cronico a volte inspiegabile.

La produzione industriale dei nutrimenti è oggi spesso inquinata dall’utilizzo scriteriato di quantità illecite di miglioranti e conservanti, dannosi per la salute e molto insidiosi perché i danni si producono in maniera lenta e impercettibile. Molti cibi contengono metalli pesanti che, come si sa, sono altamente tossici. Diventa perciò auspicabile una presa di coscienza generale per un’ecologia clinica della nutrizione. I media non aiutano in questa direzione, anzi marciano in direzione opposta offrendo spazio alla propaganda del cosiddetto cibo spazzatura, di cui sono pieni gli scaffali dei nostri mercati.

L’assunzione quotidiana di questi cibi, allettanti ma nocivi, è alla base, unitamente ad altri fattori, del sovrappeso e dell’obesità di cui soffrono molti milioni di italiani, anche bambini. E’ paradossale il fatto che, nonostante la varietà e l’abbondanza del cibo a disposizione, ci si trovi difronte qualche volta a fenomeni da carenza di alcuni elementi essenziali (aminoacidi, minerali, oligoelementi) che richiedono una supplementazione orale attraverso i cosiddetti integratori alimentari o nutraceutici.

I disturbi del comportamento alimentare comprendono situazioni molto preoccupanti, come ad esempio l’anoressia, di cui soffrono molte giovani donne, associata o meno alla bulimia, alla fame compulsiva di carboidrati, ecc..., che richiedono strategie di intervento molto oculate e tempestive non disgiunte da un supporto di tipo psicologico.

Nel nostro ambulatorio di scienza dell’alimentazione e dietetica affrontiamo scrupolosamente le condizioni che abbiamo indicato.

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