martedì 1 aprile 2014

Che cos’è la mesoterapia?

Il termine significa esattamente “terapia del mesoderma” e deriva dal fatto che il medicinale, o i medicinali, vengono iniettati nel derma, cioè nella parte più profonda della cute che è di origine mesodermica. Il derma è spesso appena pochi millimetri, e quindi l’iniezione deve essere abbastanza precisa per non rimanere da un lato  nell’epidermide soprastante, e neppure sconfinare nell’ipoderma, cioè il grasso sottocutaneo. Si utilizzano quindi aghi molto sottili ( 27 o 30 G) lunghi appena 4 mm. 


La mesoterapia è quindi una terapia iniettiva loco regionale, ma si distingue dall’infiltrazione, termine che indica invece un’iniezione più profonda a livello tendineo, ma soprattutto e più spesso all’interno di capsule articolari.

Più che di una nuova terapia, si tratta di una via di somministrazione dei farmaci diversa da quelle parenterali più comuni e nasce nel 1951 da un’intuizione del medico francese Michel Pistor, il quale si ritrova a fare due importanti riflessioni.

La prima: non è meglio iniettare il farmaco nella zona del corpo malata, anziché iniettarlo nella natica che quasi sempre è sana?

La seconda: non è meglio iniettare il farmaco, o i farmaci, in tante piccole frazioni con diversi impianti successivi nel derma, per far sì che rimanga a lungo nell’area di impianto e venga ceduto lentamente al tessuto infermo, anziché iniettarlo tutto insieme nel muscolo e  mandarlo in circolo immediatamente?

Queste semplici riflessioni del Dott. Pistor si rivelarono straordinariamente sensate, e così nacque la mesoterapia che, nei decenni successivi, dalla Francia si diffuse in tutto il mondo.

Possono essere iniettati per via mesoterapica farmaci iniettabili della farmacopea ufficiale, da soli o associati in cocktail; in questo caso i farmaci associati devono essere tra loro compatibili e devono sviluppare delle sinergie virtuose, altrimenti è preferibile iniettare un principio attivo per volta.

Possono essere somministrati vantaggiosamente anche rimedi omeopatici o dell’omotossicologia; parliamo in tal caso di omeo-mesoterapia o bio-mesoterapia.

E’ evidente, a questo punto, che con la mesoterapia possiamo curare innumerevoli patologie, dalle osteoartropatie all’asma, dalle radicoliti alle vasculopatie periferiche, e possiamo correggere molti inestetismi come la cellulite, le adiposità localizzate, il linfedema, le rughe, l’invecchiamento cutaneo.

La microterapia è una variante della mesoterapia che utilizza aghi ancora più piccoli per effettuare un’ iniezione più ancora superficiale: viene utilizzata nelle adiposità localizzate, doppio mento, occhiaie, ecc.., e consiste nel posizionare nel derma più superficiale una piccolissima quantità di soluzione ipertonica, che, per azione osmotica, attrae liquido verso l’esterno.

L’efficacia della mesoterapia non è dovuta unicamente ai principi attivi iniettati, ma le stesse microiniezioni inducono uno stimolo potentissimo di tipo reflessogeno che attiva il metabolismo locale. Ciò è tanto più vero quando si pratica l’omeo-mesoterapia perché oltre alle aree sintomatiche si vanno ad iniettare i punti trigger dell’agopuntura collocati lungo i principali meridiani, inducendo il tal modo un flusso di energia che si espande anche a distanza per il benessere di tutto l’organismo.

La mesoterapia è ben tollerata; la paura degli aghi corrisponde più a un atteggiamento mentale negativo che a un reale consistente fastidio; i possibili effetti indesiderati sono quelli dei farmaci utilizzati, ma sono sempre modesti rispetto alla somministrazione degli stessi per via sistemica. La permanenza a lungo del principio attivo in loco consente di programmare le sedute a ragionevole distanza tra loro.

Sono apparsi sul mercato sistemi di “mesoterapia senza aghi” con funzionamento a getto sulla cute, ma l’efficacia non è paragonabile alla mesoterapia tradizionale, meglio a questo punto utilizzare sistemi efficaci per la veicolazione transdermica di principi attivi, come l’idroforesi o l’elettroporazione.

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