martedì 1 aprile 2014

Il drenaggio linfatico manuale.

Si tratta di una metodica fisioterapica rigorosa e scientificamente collaudata le cui ripercussioni funzionali sono confermate nel tempo da studi clinici effettuati in ambito universitario e ospedaliero; risulta molto utile nel trattamento della stasi linfatica, costituzionale o acquisita, che può comparire in diverse regioni corporee. La tecnica, messa a punto da Vodder nel 1936, viene applicata nell’assoluto rispetto delle condizioni fisiologiche del ritorno linfatico, che indicano la direzione, le pressioni operative, la frequenza e il ritmo del gesto; alcune manovre specifiche possono stimolare o ripristinare, quando occorre, la fisiologica progressione della linfa e del liquido interstiziale a livello della cute e dei primi strati del tessuto sottocutaneo. 


L’esecuzione deve essere affidata a fisioterapisti specializzati. Una tecnica errata può causare infatti, un peggioramento del quadro clinico. A livello del viso è possibile controllare efficacemente l’edema periorbitario  e le linfostasi post-operatorie in genere e in particolare dopo interventi di chirurgia plastica ricostruttiva (lifting facciale, rinoplastica, blefaroplastica). Il frenaggio delle vie linfatiche successivo al trauma chirurgico riduce l’edema da stasi, le ecchimosi, e, durante il processo di cicatrizzazione, previene la formazione dell’edema indurativo.

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